Gli ultimi ritocchi e dal 15 luglio inizia una nuova epoca

Elisa Boreatti
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Se si cerca il significato del termine “fallire” nel dizionario italiano leggiamo “insuccesso totale di una iniziativa”.

Se poi si sfoglia quello giuridico si trova “procedimento giudiziario attraverso cui il patrimonio di un imprenditore insolvente viene sottratto alla sua disponibilità e liquidato per soddisfare i creditori”.

Ecco quindi che verificatosi un insuccesso l’obiettivo è quello di soddisfare i creditori.

Come fare, però, atteso che l’insuccesso dipende proprio dall’insolvenza di colui che ha gestito l’operazione. Ebbene la risposta è avviare la procedura di fallimento.

Tutto questo sarà corretto sino al 14 luglio 2022; il 15 luglio entrerà in vigore, per le nuove procedure, il Codice della Crisi e della Insolvenza così come modificato dal d.lgs 83/2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1 luglio us. 

Ebbene sì perché alla struttura del CCII – nella versione così come modificata dal D.lgs 83/2022 che contiene, tra le altre, anche le norme che hanno recepito la Direttiva insolvency del Parlamento Europeo e del Consiglio. 

Direttiva che giova ricordarlo chiedeva di apportare variazioni in modo tale da rendere l’imprenditore in grado di rendersi conto tempestivamente dello stato di deterioramento della sua impresa (e da qui poter adottare le misure idonee per trovare una soluzione) e di modificare la disciplina del concordato in continuità aziendale.

Ecco, quindi, che dal 15 luglio pv (quindi tra pochissimi giorni) in caso di insuccesso dell’imprenditore non si applica più la disciplina del fallimento, ma quella del Codice della Crisi e dell’Insolvenza. Ma vi è di più. Il termine stesso di “fallimento” scompare per esser sostituito da quello di “liquidazione giudiziale”. 

Insomma si può dire che il RD 267/42, che da più di sessanta anni regolava la materia, va in pensione ed è giunto il momento di iniziare una nuova avventura, anche se per un po’ le due discipline conviveranno fino a quando non andranno a concludersi le procedure in corso.

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