Cosa fare quando si riceve un Decreto Ingiuntivo

Elisa Boreatti
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INDICE DEI CONTENUTI
1. Cos’è il decreto ingiuntivo?.
2. Decreto ingiuntivo: perché è importante rivolgersi ad un avvocato.
3. Pagamento in un’unica soluzione.
4. Rateizzazione del pagamento.
5. Saldo e stralcio.
6. Opposizione a decreto ingiuntivo.
7. Quando il decreto ingiuntivo diventa esecutivo.


Cos’è il decreto ingiuntivo?

Il decreto ingiuntivo è una richiesta di pagamento che viene emessa da un giudice su richiesta di un soggetto, che si presume creditore, e che viene rivolta ad un soggetto, che si presume sia debitore di quest’ultimo.

Il debitore si vede notificare quindi un provvedimento pronunciato dal giudice senza che abbia potuto partecipare al procedimento che ha portato alla sua pronuncia.

Quando un soggetto, che viene tecnicamente chiamato debitore ingiunto, si vede notificare un decreto ingiuntivo, vuol dire che c’è un soggetto che, nella maggioranza dei casi, gli chiede il pagamento di una somma di denaro.

Ebbene di fronte a una tale richiesta il debitore non deve spaventarsi in quanto potrà far valere le proprie ragioni in una successiva fase. L’importante è che siate tempestivi nel rivolgervi ad un professionista perché, per poter fare valere i propri diritti, il codice di procedura civile indica precisi termini, come vedremo a breve.

Le ipotesi per cui una persona chiede a suo favore la pronuncia del decreto ingiuntivo è perché si presume creditore di una somma nei confronti di un altro soggetto. Ad esempio pensate al caso in cui un soggetto non riceva il pagamento di una fattura che ha emesso per prestazioni fatte.

Questa non è la sola ipotesi in cui può essere invocata la tutela monitoria (questo è l’altro modo che viene utilizzato per riferirsi al decreto ingiuntivo). Una persona infatti può avvalersi del decreto ingiuntivo anche per chiedere la restituzione di una determinata cosa.

Va considerato comunque che il decreto ingiuntivo non viene pronunciato dal giudice (Tribunale o Giudice di Pace a seconda dell’importo che viene richiesto) “a prescindere”, ma solo se sussistono determinati requisiti che vengono indicati dal legislatore nel codice di procedura civile.

Decreto ingiuntivo: perché è importante rivolgersi ad un avvocato

Quando viene notificato un decreto ingiuntivo è importante rivolgersi ad un legale per queste ragioni:

  1. Da quando il debitore riceve l’atto ha 40 giorni di tempo per far valere le proprie ragioni davanti al giudice. In tal modo egli avvia quella che tecnicamente viene definito come giudizio di opposizione. Se il debitore non procede in tal senso, lasciando “correre i 40 giorni”, il decreto ingiuntivo pronunciato diventa incontrovertibile.

  2. Se al debitore viene notificato un decreto ingiuntivo cd provvisoriamente esecutivo, il creditore può avviare la successiva azione esecutiva (ad esempio il pignoramento dei conti correnti) trascorsi 10 giorni dalla data in cui riceve il decreto. In tal caso unitamente al decreto ingiuntivo deve essere notificato anche il cd atto di precetto.

  3. Anche se l’ingiunto dovesse ritenere dovute le somme, può essere sempre utile rivolgersi ad un legale per verificare che tutti i presupposti processuali siano stati rispettati. Pensate ad esempio che il decreto ingiuntivo deve essere notificato dall’istante creditore entro 60 giorni da quando il giudice l’ha pronunciato, diversamente non produce più alcun effetto. Questo fatto, che tecnicamente viene definita eccezione, deve comunque essere contestata al creditore nel termine di quaranta giorni.

  4. Il decreto ingiuntivo provvisoriamente è titolo per l’iscrizione di ipoteca su un bene immobile di proprietà dell’asserito debitore.

  5. Il decreto ingiuntivo e l’atto di precetto sono i cosiddetti “presupposti”  sia della azione esecutiva, ossia quella che il creditore può avviare per aggredire il patrimonio dell’ingiunto, sia ad esempio della liquidazione giudiziale o di quella controllata. In questi ultimi casi però il debito complessivo del debitore non deve essere inferiore ad una determinata soglia e devono sussistere i requisiti che il legislatore ha indicato nel codice della crisi dell’impresa e dell’insolvenza.

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Pagamento in un’unica soluzione

Ricevuta la notifica di un decreto ingiuntivo il debitore, se ritiene non dovuta la somma, può formulare e notificare a propria volta al creditore, il cosiddetto atto di citazione in opposizione al decreto ingiuntivo.

Se, invece, il destinatario del decreto è consapevole che deve la somma egli potrà prendere contatto con il creditore manifestando la sua disponibilità alla liquidazione.

Si badi bene che in tal caso oltre al debito iniziale (il cosiddetto capitale), dovrà essere versato anche l’importo che il giudice ha liquidato per compensi legali e le spese del giudizio che ha portato alla pronuncia del decreto stesso. A questi importi vanno sommati anche i compensi dell’atto di precetto, se è stato notificato un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo. Se il pagamento di quanto dovuto viene eseguito dal debitore in una unica soluzione, il decreto ingiuntivo viene meno avendo raggiunto la finalità per la quale era stato chiesto.

Rateizzazione del pagamento

Sempre nell’ipotesi in cui il debitore sappia che quanto richiesto con la notifica del decreto ingiuntivo (con o senza atto di precetto) è dovuto, ma non è nella situazione economica di potervi provvedere in una unica soluzione, può prendere contatto con il creditore per cercare di definire un “piano di pagamento”. Ebbene anche in questa situazione è sempre utile che vi rivolgiate ad un legale in modo tale da trovare un giusto equilibrio tra quelle che sono le esigenze del creditore e le vostre.

Saldo e stralcio

Infine, qualora la persona che riceve il decreto ingiuntivo sappia che deve la somma che gli è stata intimata ma ha la possibilità di provvedere al pagamento in una unica soluzione di una minor somma, può prendere contatto con il creditore e formulare una proposta di pagamento cosiddetto “a saldo e stralcio”. Questo poi dovrà essere formalizzato in un accordo dal quale emerga con chiarezza che, ricevuto il pagamento, il creditore nulla avrà più a pretendere in forza del decreto notificato.

Opposizione a decreto ingiuntivo

Colui che riceve il decreto ingiuntivo può però ritenere non dovute le somme che gli sono state ingiunte oppure non della misura indicata nel provvedimento del giudice.

In tal caso dovrà rivolgersi ad un legale per avviare quello che tecnicamente viene definito “atto di opposizione a decreto ingiuntivo”.

A seguito della notifica dell’atto all’asserito creditore, prende avvio un giudizio tecnicamente di giudizio a cognizione pieno. Le ragioni per cui può essere proposto questo giudizio possono riguardare sia il cd merito della questione (non ti devo la somma richiesta o non in quella misura) oppure per motivi processuali (ad esempio il decreto non è stato notificato nel termine di quaranta giorni da quando è stato pronunciato dal giudice). Ora se per proporre un saldo e stralcio o un pagamento dilazionato non è necessario rivolgersi ad un legale, lo diventa nel momento in cui l’ingiunto decida di formulare il giudizio di opposizione.

Quando il decreto ingiuntivo diventa esecutivo

Trascorso il termine di quaranta giorni dalla notifica del decreto ingiuntivo senza che sia stata proposta opposizione o se, avviato, il giudice del giudizio di merito ha ritenuto non fondate le sue doglianze il decreto diventa esecutivo. Questo vuol dire che il creditore può mettere in esecuzione il titolo ossia avviare un pignoramento immobiliare, dei conti correnti o dei beni dei debitori stessi.

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