Analisi del contesto in cui si trova l’imprenditore agricolo
Ci rendiamo conto giorno dopo giorno di quanto gli eventi climatici e pandemici siano in grado di influire negativamente sulla vita personale e professionale delle persone.
Ebbene, inutile dire che anche l’imprenditore agricolo non è esente dalle conseguenze negative che derivano da quello che accade. Ecco perché si è sentita la necessità di prevedere un apparato che lo sostenga sia in quella che è la gestione ordinaria della sua attività, sia nei momenti di crisi che la possono riguardare.
In che modo quindi il legislatore è intervenuto? Lo ha fatto introducendo nel Codice della Crisi dell’Impresa e dell’Insolvenza di strumenti che gli permettano di mantenere la propria attività, nonostante si trovi in una situazione di sovraindebitamento.
Anche perché non dobbiamo sottovalutare un fatto: se il debitore/imprenditore agricolo, tramite gli strumenti del sovraindebitamento, esce dalla situazione debitoria in cui si trova ne traggono beneficio anche gli stessi creditori. Questi ultimi, infatti, potrebbero con i nuovi strumenti veder soddisfatte le loro ragioni in modo più soddisfacente rispetto a quello che potrebbe accadere se utilizzassero gli ordinari e storici strumenti messi a loro disposizione dal codice di procedura civile. Pensiamo, ad esempio, al creditore ipotecario. Questi, è vero che in linea astratta ha un diritto di soddisfazione prioritaria rispetto agli altri creditori, tuttavia è altrettanto vero che a causa della stagnazione del mercato immobiliare, potrebbe avere una scarsa soddisfazione del suo credito visto che l’immobile potrebbe venir venduto ad un prezzo ribassato.
Quali sono le misure che aiutano l’imprenditore agricolo ad uscire dalla situazione di sovraindebitamento?
Il risanamento dell’imprenditore sovraindebitato può avvenire seguendo due modalità.
La prima è quella che si svolge dinnanzi agli Organismi di Composizione della Crisi, che si caratterizza per la sua natura concorsuale e che è diretta all’ottenimento della esdebitazione, che altro non è che la liberazione dei debiti che nell’ambito della procedura stessa non hanno avuto soddisfazione.
La seconda ha natura cd “negoziale”, in quanto è caratterizzata dalla sottoscrizione di accordi con i creditori.
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a) Strumenti concorsuali: l’imprenditore può usare tutte le misure?
Sappiamo che il Codice della Crisi di Impresa e dell’insolvenza introduce tre strumenti:
- il piano di ristrutturazione dei debiti (art. 67);
- il concordato minore (art 74);
- la liquidazione controllata (art. 268).
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Tuttavia l’imprenditore agricolo sovraindebitato, ossia che si trova in una situazione di crisi o di insolvenza, può avvalersi “solo” di quelle prevista dall’art. 74 e dall’art. 268. Il piano di ristrutturazione dei debiti, infatti, è riservato al solo consumatore sovraindebitato.
B) E poi ci sono anche gli strumenti negoziali di regolazione della crisi: quali sono?
Il Codice della Crisi e dell’Insolvenza prevede anche ulteriori strumenti che possono essere utilizzati dall’imprenditore agricolo proprio perché il legislatore li ha riservati all’imprenditore non commerciale e quindi anche a lui.
Essi hanno natura negoziale in quanto si basano su accordi tra il debitore e i creditori.
Vediamo insieme quali sono gli accordi in esecuzione di piani attestati di risanamento e gli accordi di ristrutturazione, che a propria volta di distinguono in:
- standard (art. 57);
- agevolato (art. 60);
- ad efficacia estesa (art. 61).
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A questi poi si aggiungono:
- la convenzione di moratoria (art. 62) e
- la transazione fiscale (art. 63).
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Per conoscere le caratteristiche di ciascuna misure, i presupposti per richiederne l’applicazione e i relativi effetti seguite le pagine social dello Studio, perché saranno gli argomenti che andremo a trattare nelle settimane a venire!
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