I debiti non possono decidere della nostra vita.
Purtroppo, in questi ultimi giorni i fatti di cronaca ci hanno notiziato che non è cosi: le persone continuano a cedere di fronte al peso dei debiti che per cause indipendenti dalla loro volontà non sono riusciti più a pagare.
Quello di cui è importante rendersi conto è che sono situazioni molto più frequenti di quanto si pensi e magari riguardano persone che ci sono vicine ma non lo sappiamo perché il peso della vergogna forse supera quello dei debiti.
Ora però il vento è cambiato, il legislatore ha messo a disposizione diversi strumenti che permettono alla persona (sia fisica sia giuridica) di cristallizzare il debito e di poterlo affrontare per poi essere in grado di ricominciare.
Si, perché è possibile ricominciare.

Vi richiamo qui una sentenza del Tribunale di Milano (Sentenza legge 3 del 11.4.2022) con la quale il Tribunale di Milano l’11.4.2022 ha omologato la proposta di liquidazione del patrimonio presentata da una signora che aveva maturato debiti verso banche e finanziarie per euro 348.976,00.
Nello specifico la posizione debitoria aveva avuto origine dal fatto che la signora non era stata più in grado di pagare le rate di finanziamenti che il marito con violenza e minacce le aveva imposto di sottoscrivere a favore della società dello stesso (successivamente fallita) nonché quelle del mutuo della casa coniugale che le era stata assegnata in sede di separazione.
Ecco quindi, che è possibile ripartire anche quando la situazione sembra non dia una via di uscita.
Ricordo che decorsi 4 anni dall’apertura della procedura di liquidazione del patrimonio la signora potrà ottenere il beneficio dell’esdebitazione (la cancellazione di tutti i debiti) e quella della qualifica di cattivo pagatore in tutte le centrali e banche dati pubbliche e private.