Spesso le residenze condominiali hanno aree di parcheggio comuni e il mal costume è di vederle perennemente occupate da altri condòmini.
A parte il disappunto, che a volte diventa rabbia, si può fare qualcosa?
Ebbene, finalmente è stato stabilito che questo comportamento integra il reato di violazione di domicilio (art. 614 cp).
La Corte di Cassazione ha stabilito che l’occupazione sistematica e non autorizzata di un parcheggio condominiale è considerata violazione di dimora privata; la privata dimora, deve essere intesa come luogo non aperto al pubblico, ove si svolgono non occasionalmente attività di vita privata. In tale definizione, pertanto, rientrano anche i cortili e gli orti, nonostante insistano su più immobili facenti capo a diversi proprietari.