La cessione del quinto dello stipendio o della pensione è una delle forme attraverso le quali i lavoratori dipendenti o i pensionati possono chiedere un finanziamento in modo tale da far fronte a delle particolari loro necessità quali possono essere, ad esempio, l’acquisto di un’auto, di un televisore. Il rimborso poi avviene per mezzo delle trattenute alla fonte sui ratei mensili dello stipendio o della pensione percepiti dal debitore ed erogati da soggetti terzi.
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Chi contrae normalmente questo tipo di finanziamento?
Dipendenti e pensionati ricorrono a questo tipo di finanziamento, quindi, le persone che più in generale rientrano nella categoria dei cd consumatori. Inoltre, si consideri che tendenzialmente una persona potrebbe concludere i contratti di finanziamento per l’acquisto dei beni di cui ha bisogno, anche se la persona, magari a causa della perdita del lavoro, potrebbe non essere più in grado di onorarli.
Ecco quindi, che il tema della cessione del quinto inevitabilmente si va a collegare con il tema del sovraindebitamento.
Sul punto il Tribunale di Asti (con sentenza del 4.1.2021) e il Tribunale di Torino (con sentenza del 15.12.2021) hanno disposto, nella fase di apertura di una procedura di piano del consumatore, la sospensione oltre che delle procedure esecutive anche dei contratti di finanziamento stipulati dal debitore ricorrente.
Contratti che per l’appunto prevedevano la cessione del quinto dello stipendio, con la conseguente interruzione delle trattenute sullo stipendio mensile sin dall’apertura della procedura e questo a tutela della c.d. par condicio creditorum.

Proprio il crescente ricorso a questo tipo di finanziamenti ha imposto alla Banca di Italia di pronunciare la “comunicazione del 12 gennaio 2022” con la quale ha richiamato l’attenzione di banche e di intermediari finanziari sulla necessità di una adeguata valutazione dei rischi connessi a tali operazioni nonché al rispetto delle disposizioni in tema di trasparenza e correttezza dei rapporti con la clientela. Disposizioni che devono essere lette alla luce di quelle in tema di sovraindebitamento: il comportamento del finanziatore nel rilasciare il credito viene valutato ai fini della ristrutturazione del debito.
Non va dimenticato comunque che quando una persona contrae questo tipo di contratto di finanziamento sono molti gli aspetti a cui si deve prestare attenzione perché notevoli sono le conseguenze e i riflessi che derivano sulla sua vita.
In primis non deve sottovalutare i costi, perché oltre al costo del “capitale chiesto” si devono aggiungere, ad esempio, gli interessi, le varie spese e non da ultimo la stipula di un contratto di assicurazione tra la persona che riceve i soldi e l’ente finanziatore in modo tale che quest’ultimo sia garantito in caso di eventi negativi quali il decesso o la perdita del lavoro del primo.
Altro aspetto da verificare è che il finanziatore sia autorizzato a svolgere attività di concessione di finanziamenti (aiutano in tal senso gli estremi dell’iscrizione agli Elenchi della Banca d’Italia) e che l’intermediario del credito (agenti in attività finanziaria e mediatori creditizi) di cui si serve il finanziatore sia iscritto negli elenchi tenuti dall’Organismo degli agenti e dei mediatori (anche in questo caso gli estremi dell’iscrizione sono nella carta intestata dell’intermediario e verificabili sul sito).